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Acque reflue in acque superficialiAcque reflue.

L'Inquinamento idrico, in buona parte, consiste nella contaminazione dell'acqua di fiumi, di laghi e di mari derivante da liquami o rifiuti domestici, urbani, chimico industriali o nucleari scaricati nell'ambiente, così tal quale, senza una preventiva depurazione.

L'acqua, in condizioni normali, è in grado di autodepurarsi grazie a una certa quantità di ossigeno disciolto (la solubilità di O2 in acqua è di 9 ppm a 20 °C con pressione pari ad 1 atm) che trasforma le sostanze, grazie alla decomposizione aerobica (ossidazione), in composti non inquinanti (l'anidride carbonica, i nitrati, i fosfati, i solfati).

Se l'ossigeno disciolto in acqua non è sufficiente per ossidare tutte le sostanze inquinanti presenti, si formano prodotti come il metano, l'ammoniaca, la fosfina PH3, acido solfidrico che fanno scomparire ogni forma di vita nell'acqua. Quindi, se avviene che nell'acqua siano inserite grandi quantità di sostanze organiche, ci sarà una demolizione e una scomposizione di queste in sostanze più semplici da parte dei batteri aerobi grazie all'uso di una parte di ossigeno disciolto; qualora vengano immesse quantità eccessivamente grandi di sostanze inquinanti, sia l'ossigeno disciolto che quello dell'atmosfera vengono consumati dai batteri aerobi e si va a creare una famiglia di batteri anaerobi i quali trasformano le sostanze organiche in sostanze nocive, devastanti per la comunità acquatica, animale e vegetale, senza alcun bisogno di ossigeno. È dunque indispensabile per la vita degli organismi un'adatta presenza di ossigeno disciolto. Nasce, da queste esigenze, la necessità di depurare le acque reflue prima della immissione degli invasi ricettori dell'ambiente, tenuto conto delle enormi quantità di liquami contaminati, a diverso titolo, prodotti nella vita contemporanea dalle nostre comunità.

Come evidenziato in altri articoli del nostro sito, il Codice Ambientale, circa la destinazione finale delle acque reflue, si occupa di RIFIUTI LIQUIDI inserendo in questa categoria anche i REFLUI che non hanno recapito in fogna o che per vari motivi non possono essere scaricati in fognatura pubblica e precisamente utilizzando, al riguardo, le seguenti definizioni:

Scarico Refluo Rifiuto Liquido
Per scarico refluo si intende qualunque immissione nella fognatura pubblica di acque usate per qualunque attività (umana, produttiva, commerciale, industriale, artigianale,ecc.)  
Sono considerati rifiuti liquidi tutti i liquami (compreso i reflui) che per qualunque motivo non sono o non possono essere recapitati in fognatura pubblica.
Normativa di Applicazione in base al T.U.A.
Il DLgls 152/06, nella parte III, "Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche", che prevede: Il DGls 152/06, nella parte IV, "Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati", che prevede:
Tutti gli scarichi sono disciplinati e devono rispettare i valori limite (Allegato 5 alla Parte Terza) del decreto (art. 101).  
In pratica cosa occorre?
Autorizzazione allo scarico in fogna ai sensi dall'articolo n. 124 del DLgs 152/06 Autorizzazione alla Gestione dei Rifiuti ai sensi dell'articolo n. 182 fino al n.193 del DLgs 152/06